Monday, August 29, 2005

Pellegrino


Il Pellegrino... un concetto che racchiude in se un qualcosa di magico, di misterioso. Un "non so che" di avventuroso, per certi versi invidiabile.

Pellegrino, viaggiatore, nomade, conoscitore di posti nuovi.

Pellegrino, figura a tratti mitologica, che attira molto spesso il nostro immaginario. Lo attira a tal punto che spesso lo si è cercato di imitare attraverso varie esperienze: Santiago, taizé, Santa Rosalia, Colonia.

Belle esperienze, di pellegrinaggio, per sentirci anche noi pellegrini e forse, perché no, esserlo magari per un poco. Eppure queste esperienze finiscono, rimangono alle spalle e dopo ? Cosa resta ? Una specie di larva ingabbiata tra le faccende di tutti i giorni: L'università, gli affari familiari, poblemi vari e via dicendo.

Quanti, tra coloro che hanno mai fatto un pellegrinaggio non si sono sentiti un po' malinconici tornando a casa ? Bé, ad occhio e croce credo la quasi totalità !

Detto ciò, ho l'impressione ci sia qualcosa che non va. La causa del problema credo sia individuabile nell'idea di Pellegrino che comunemente si ha in mente. Facciamo un salto indietro.

Pellegrino, persona che ha chiara la propria meta, o per lo meno, ha ben individuato chi o cosa seguire per raggiungere sicuramente qualcosa di meraviglioso.

Pellegrino, persona in grado di soffrire pur di raggiungere la propria meta. In grado di sentire freddo e non lamentarsi, in grado di non magiare se non è possibile e rimanere ancora saldo sulla strada.

Pellegrino, persona che sa gioire di poco, che sa guardare la rugiada che cade lentamente da una foglia e stupirsi per ore ed ore davanti ad essa. Sa bene che un'emozione è qualcosa di stupendo, e lui sa emozionarsi con poco: uno sguardo, un tramonto, un profumo.

Pellegrino, persona che non cerca qualcosa di evidentemente grande, ma qualcosa di grande nella sua essenza. Non cerca un grattacelo, poiché un grattacelo è alla portata di tutti e non ha niente di speciale, ma cerca una piccola palazzina di due piani in stile liberty, magari nascosta da una coltre di smog.

Pellegrino, persona che non ha paura di camminare, anche se nel suo tragitto trova oasi accoglienti che lo fanno sentire "a casa".

Ecco, dopo queste seconda descrizione si capisce come un Pellegrino, con la P maiuscola è una persona diversa da quello che pensiamo. Un Pellegrino, soffre, suda, si stanca, si fa male, cade, si rialza, si confonde, sbaglia strada, però al tempo stesso, si commuove, si emoziona, si sente vivo, ha speranza per se e per gli altri, sogna e alla fine.... sicuramente raggiunge il suo scopo !

Detto questo, cosa siamo noi se non Pellegrini ? La nostra vita che cosa è se non un pellegrinaggio ? E noi, abbiamo preso i nostri zaini ? stiamo camminando ? Oppure, in fondo, la nostra oasi ci sta bene.... anche se intorno c'è pur sempre il deserto ?

E' giunto il momento di fare lo zaino, così come abbiamo fatto le valigie per Colonia, e mettersi a camminare, a pellegrinare... altrimenti c'è il rischio di non vivere mai !

Qualcuno disse: "Non abbiate paura, aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo !" E voi pensate che Gesù dopo essere entrato a casa nostra si siede con noi nella nostra amaca ? Penso proprio di no ! Lui dice: "Vieni e seguimi" e non "Siediti tranquillo e ascolta" !!!!

Auguro a tutti, e mi auguro, di capire e di interiorizzare tutto ciò !

Un abbraccio forte forte a tutti !

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